Restituiamo
al concetto di diverbio, generalmente sinonimo di lite, il suo
significato originario: le persone si parlano e scambiano parole. Nell’area
di confine tedesco-sloveno-italiano le parole si scambiano tra lingue
e culture.
In questo spazio intermedio le parole ed i loro significati si modificano.
Così un progetto di traduzione, pensato come una catena di traduzione
che attraversa ripetutamente l’area dei Tre Confini tra Italia-Slovenia-Austria,
deve spostarsi da un luogo ad un altro per rendere visibili le tre lingue
e culture e tutte le loro possibili trasformazioni.
Tre testi letterari di tre diversi secoli, che tematizzano la vita in
o tra le diverse culture, servono da punto di partenza per una traduzione
reiterata (tedesco – sloveno – italiano – tedesco
– italiano – sloveno – tedesco ecc.). Con ogni nuovo
»cambiamento di prospettiva« si genera un nuovo testo, alla
fine il testo monolingue rimane pur sempre monolingue, ma allo stesso
tempo e sottilmente diventa plurilingue. A questo esperimento è
sotteso l’assunto che all’interno di qualsiasi fraintendimento
risieda un potenziale creativo e che questo apra uno spazio al confronto
comunicativo.
Il risultato di questo »telefono senza fili« letterario
è il presente opuscolo, nel quale diventano visibili le vie delle
parole attraverso le tre lingue. Allo stesso tempo queste possono essere
utilizzate in maniera nuova, poiché il gioco non è finito:
da vecchie parole emergono nuove frasi, da vecchie frasi nuovi testi
– allora,
giochiamo! |